La Valle del Freddo
è forse il fenomeno naturale più interessante e singolare dell’intero territorio bergamasco.
In
apparenza nulla di straordinario:si tratta di una depressione,lunga
circa 600 metri,posta in alta Val Cavallina, a 360 metri di altezza dal
mare,subito dopo il laghetto di Gaiano,nel territorio del Comune di
Solto Collina: pietrame,un po’ di terriccio,cespugli,alberi,come in
qualunque altro angolo della Valle.A guardarla da vicino si scopre
invece una cosa straordinaria:qui,ad un’altezza assai modesta,crescono
piante e fiori tipici dell’alta montagna,dal rododendro alla stella
alpina (quest’ultima normalmente non cresce al di sotto dei 1700 metri
di altezza).Tutto ciò avviene in quanto una complessa e particolarissima
struttura del terreno fa sì che nel sottosuolo si formino durante
l’inverno grossi blocchi di ghiaccio:in estate l’aria passa attraverso
questi blocchi e fuoriesce da una serie di buche poste nel fondo della
valletta,a temperatura bassissima (2-4 gradi).La zona può quindi
considerarsi una specie di grande frigorifero naturale,che
consente la sopravvivenza,anche nella calda estate,di vegetazione
abituata ai climi più freddi dell’alta montagna.Un fenomeno
singolare,dunque,che sembra non avere paragoni in Europa. La Valle del
Freddo è visitabile nei mesi di maggio,giugno e luglio,naturalmente
lungo un sentiero predisposto al di fuori del quale non è consentito
uscire.La struttura della Valle è infatti straordinariamente
delicata:basterebbe un nonnulla,non solo per rovinare la flora
esistente,ma per distruggere l’intero sistema.
Quest’angolo naturale ricco di noccioli, ghiande e di numerosi frutti e
la pineta offrono rifugio a numerose specie di animali: lepri, donnole,
volpi, tassi. Tra i rami di rovo, sui noccioli o nel cavo di vecchi
alberi fanno i loro nidi i ghiri, i topi moscardini, gli scoiattoli. Il
bosco è anche ricco di uccelli: merli, cinciallegre, fringuelli, averle e
verdoni. Meno comuni ma facili da osservare sono la ghiandaia, l’upupa e
il cuculo.
Tra i rapaci notturni vanno segnalati la civetta e il gufo comune,
mentre è un’autentica rarità il passero solitario avvistato recentemente
da alcuni ricercatori. Anche i rettili popolano numerosi la Valle del
Freddo: la vipera, il biacco, la Coronella austriaca e il Columbro di
Esculapio.
Tappa obbligatoria per i visitatori sul lago d’Iseo
sono le Piramidi di terra di Zone, lo spettacolo è unico e vanta pochi esempi al mondo. In località Cislano di Zone, raggiungibile da Marone, l’azione corrosiva dell’ acqua a contatto col terreno morenico della montagna, ha modellato questo territorio creando delle piramidi sulle cui sommità sono poggiati grossi massi che fungono da cappello protettivo per il terreno sottostante. La vita delle piramidi è legata al cappello protettivo, quando esso si stacca, la piramide di terra lentamente subisce un abbassamento dovuto all’ azione erosiva dell’acqua. Un sentiero, che parte dalla chiesetta di San Giorgio, ci conduce al belvedere da dove ammirare l’incomparabile spettacolo delle Piramidi di terra di Zone.
Una perla tutta da scoprire. È il lago d’Iseo, divenuto famoso al pubblico internazionale con l’installazione artistica “The Floating Piers” (2016) e con la nomina di Monte Isola a terza European Best Destination (2019). Una meta a misura di turista dalla grande forza attrattiva, grazie anche alla ricchezza dei prodotti enogastronomici localie alle tante opportunità per divertirsi in estate.
Ed è proprio d’estate che questo bacino dall’animo ancora selvaggio dà il meglio di sé: scopri insieme a noi i lidi e le spiagge più belle del lago d’Iseo per un bagno rigenerante tra colori mozzafiato e scorci altamente suggestivi.
Bagno sul lago d’Iseo: Pisogne e Vello di Marone
Scendendo dalla Valle Camonica, Pisogne è il primo
paese della provincia di Brescia ad affacciarsi sul lago d’Iseo. Con il
suo centro storico scrigno di bellezze e i tanti eventi che si
susseguono nell’arco dell’estate – uno su tutti la Mostra Mercato di
agosto -, Pisogne ospita un’area molto frequentata dai natanti: il lido Goia. Situato in riva al lago nei pressi della stazione, il lido ha tutto ciò che un turista potrebbe desiderare: spiaggia in sabbia, grande giardino con alberi, campo da beach volley, bar, zona attrezzata con tavoli e panche, noleggio lettini. Ingresso a pagamento che dà accesso anche alla piscina. Sono ammessi cani di piccola taglia.
Per trovare le prossime spiagge riprendiamo la strada in direzione del capoluogo e imbocchiamo l’antica litoranea Vello – Toline, oggi riqualificata a percorso ciclopedonale. Qui s’incontrano diverse spiaggette libere, tutte in posizione privilegiata
a picco sul lago, ideali per un pomeriggio di relax o per una breve
sosta tra una pedalata e l’altra. Se preferisci avere a disposizione
servizi come chiosco, noleggio lettini e persino noleggio bici, la Baia del Sol
a Vello è ciò che fa per te: un bellissimo lido in prato ben tenuto con
accesso diretto al lago e possibilità di tuffi. Ingresso gratuito,
parcheggio a pagamento.
Le spiagge di Marone, Sale Marasino e Sulzano
Regina delle spiagge libere di Marone è la Piccola Tahiti,
raggiungibile a piedi con accesso dal parco della biblioteca comunale.
Il nome dice tutto: una scenografia meravigliosa circondata dalla pace e
dal suono delle acque del lago. Non adatta ai bambini a causa del basso
fondale. Altro lido amatissimo di Marone è La Spiaggetta (via Cristini), servita da bar, servizi igienici, noleggio canoe.
Il lido Perla Sebina domina l’estate di Sale Marasino.
Collocata lungo via Provinciale Mazzucchelli, la spiaggia è ad accesso
libero ed è attrezzta con bar, servizi igienici, docce, spogliatoi,
campo da beach volley, noleggio lettini e ombrelloni, zona alberata. Non
accessibile ai cani.
Anche Sulzano non è da meno in quanto a disponibilità di lidi. La spiaggia Torrente Mesagolo,al confine con Sale Marasino, è una bellissima zona a lago ad accesso libero. Nei pressi del Municipio si trova il lido comunaleRiviera degli Ulivi in ghiaia ed erbacon
bar, bagno pubblico e docce. Attenzione alla costa che si inabissa a
strapiombo a pochi metri dalla riva: nuoto consigliato solo a esperti.
Ingresso a pagamento invece per il Giardino Miralago, in splendida posizione panoramica, dotato di piscina estiva, ristorante e bar (per informazioni: www.marilago.it). Proseguendo verso Iseo, prima dei binari del treno nella zona delle ex “Palafitte” vi è infine la spiaggia torrente Mesagolo.
Fare il bagno a Monte Isola
Siamo finalmente nel “cuore” del lago d’Iseo:Monte Isola, promontorio unico per conformità, bellezze paesaggistiche e prelibatezze gastronomiche.
Tra i lidi più battuti, Le Ere a Peschiera Maraglio è
un must imperdibile per i giovani del lago d’Iseo grazie all’ampio
prato, i tavoli con le zone d’ombra e l’accesso diretto al lago con
scaletta. Abbracciato dagli uliveti – da cui nasce l’Olio Extravergine
d’Oliva locale – potrai godere di un colpo d’occhio unico sul lago
d’Iseo e sull’isola di San Paolo, divertendoti con spensieratezza
insieme agli amici. La spiaggia è raggiungibile con una breve camminata
dall’attracco del battello.
Tutte le spiagge di Monte Isola:
Prato delle Ere – frazione Peschiera Maraglio
Spiaggia loc. Serf – frazione Sensole
Spiaggia loc. Spì – frazione Menzino
Spiaggia loc. Punta – frazione Siviano Porto
Un tuffo a Pilzone e Iseo
Ci avviciniamo a Iseo, la “capitale” del lago, facendo tappa nella frazione di Pilzone. In
Via Giovanni XXIII nelle vicinanze dei numerosi camping c’è una
spiaggia libera, luogo perfetto per lasciarsi cullare dalla brezza
lacustre e passare un pomeriggio insieme al tuo amico a 4 zampe.
Tanti i lidi di Iseo, cornice ideale per rilassarsi al sole e regalarsi un bagno rigenerante. Ecco l’elenco completo.
La Spiaggetta
via per Rovato 14, loc. Pianoni
tel. +39 351 588 7043
Spiaggia in erba, bar, noleggio sdraio, docce,
Spiagge di Iseo a pagamento:
Centro Turistico Sassabanek
Via Colombera 2
tel. +39 030 980603, www.sassabanek.it
Piscina, lido a lago, zona verde, attività sportive
Lido Belvedere
Via Colombera 15
tel. +39 030 980970, www.lidobelvedereiseo.it
Piscina, lido a lago, zona verde, attività sportive, pet friendly
Lido Belvedere (Clusane)
Via Risorgimento 132/134, frazione Clusane
tel +39 030 9898030, www.belvedereclusane.it
Piscina, a lago
Origami Live (Clusane)
Via Risorgimento 136, frazione Clusane
tel. +39 339 5321080, www.origami-live.it
Piscina estiva, ristorante e bar a lago
Piscine del Ghiottone (Clusane)
Via Risorgimento, frazione Clusane
tel. +39 030 989216
Piscina estiva, ristorante e bar
Paratico e Sarnico, dalla movida al relax in spiaggia
Ai confini con provincia di Bergamo, il Comune di Paratico negli
ultimi anni ha messo in atto importanti interventi riqualificativi che
ne hanno accresciuto il fascino agli occhi dei turisti di tutta Europa.
Due i lidi estivi principali: il Lungolago Le Chiatte e la Piattaforma a lago – frazione Tengattini.
Concludiamo sconfinando in territorio bergamasco: come non citare le tante belle spiagge di Sarnico?
Lido Cadè, Lido Fontanì, Lido Fosio, Lido Nettuno (a pagamento):
tantissime le occasioni di svago e di tranquillità a due passi dalle
acque, ancora una volta abbracciati da un panorama magico capace di
trasmettere emozioni uniche.
Esiste un luogo dov’è possibile ammirare le Piramidi senza essere in Egitto, abbracciare uno gnomo senza essere considerato quantomeno singolare o scoprire gli antenati dei dinosauri senza viaggiare nel tempo: è il lago d’Iseo,
uno dei bacini lacustri prealpini formatisi a partire da 5 milioni di
anni fa nell’area compresa tra la Pianura Padana e l’arco alpino. Situato in Lombardia, tra le province di Bergamo e Brescia, il lago d’Iseo o Sebino
è un bacino lacustre di origine glaciale, alimentato dal fiume Oglio.
Pur non apparendo di grandi dimensioni, vi si trova la più grande,
nonché la più alta isola lacustre italiana: Montisola.
Il lago d’Iseo in numeri 4,5: km quadrati l’estensione di Montisola 9: km il perimetro di Montisola 12: il giorno di giugno del 1161 in cui Federico Barbarossa saccheggiò Iseo 60: km di lunghezza del perimetro del lago 63,5: km quadrati di estensione 180 metri: altitudine a cui si trova il lago 251: profondità massima in metri 500: sono più di mezzo migliaio le specie animali ospitate nell’area 599: altezza massima di Montisola, la più grande isola lacustre italiana 774: è l’anno in cui Carlo Magno conquista l’area del Sebino e la Val Camonica 1428: la repubblica di Venezia conquista il lago 1797: inizia l’occupazione napoleonica 1957: cima del monte Guglielmo, massima altezza tra le montagne intorno al Sebino
Salito
recentemente agli onori della cronaca grazie all’opera dell’artista
bulgaro Christo Yavachev, che costruì un ponte galleggiante e pedonale
tra Sulzano e Montisola che fu percorribile tra il 18 giugno ed il 3
luglio 2017, il lago d’Iseo risulta una delle zone turistiche italiane
in maggior ascesa in quanto a numero di visitatori, anche in virtù del
fatto è particolarmente apprezzato da turisti stranieri provenienti
dalla Germania, dall’Austria, dall’Olanda e da tutta l’Europa in genere.
Il
nostro itinerario consente di compiere un percorso circolare lungo le
sponde del lago, partendo da Sarnico ed arrivando a Paratico, in modo da
percorrere tutto il perimetro del lago. Naturalmente potrete scegliere
di percorrere solo alcuni tratti dell’itinerario proposto o di invertire
il senso di marcia: il risultato non cambierà e l’itinerario sarà
comunque di grande fascino.
La Val Palot, affaccia sull’incantevole Lago d’Iseo, si estende lungo l’antica via di collegamento tra Pisogne e Pezzaze.
La valle regala paesaggi di straordinaria bellezza tipici delle località alpine ed è la meta ideale per vacanze in famiglia e per cimentarsi in sport invernali e attività estive.
Due sono le piste da discesa tradizionale, una dedicata ai principianti e ai più piccoli, l’altra, aperta fino a sera, più difficoltosa soprattutto nella parte finale dove la pendenza è degna di una gara di slalom gigante.
Lo Ski Team Valpalot ha come obiettivo quello di valorizzare il territorio e le risorse della valle a favore dei ragazzi, offrendo loro l’opportunità di frequentare corsi di sci gratuiti anche grazie all’appoggio da parte di Comuni, Provincia e Comunità Montane.
Gli appassionati di sci di fondo hanno la possibilità di attraversare la pista della vicinissima Passabocche, mentre per gli amanti dello sci alpinismo si possono cimentare sul conosciuto Monte Guglielmo, che si erge con i suoi 1950 metri dove ammira il panorama sulla Val Trompia e sulla bassa Valcamonica. Ricche sono le occasioni per passeggaire tra tra pini, abeti e faggi anche con le ciaspole ai piedi.
Un prodotto tipico della zona è il silter: formaggio prodotto solo con latte di vacche.
Il Treno dei Sapori è un’iniziativa di TRENORD che offre piacevoli gite fuori porta sulla sponda bresciana del Lago d’Iseo, lungo la direttrice ferroviaria Brescia-Edolo.
Il treno è composto da una motrice diesel e due carrozze color arancio. La struttura e il fascino del mezzo sono quelli del primo ’900 mentre gli interni, totalmente rinnovati, offrono dispositivi multimediali, aria condizionata e un sistema di telecamere rivolte all’esterno che consentono la proiezione del paesaggio circostante sui grandi schermi interni al convoglio. Il Treno dei Sapori garantisce il miglior comfort ai passeggeri senza privarli del gusto del viaggio su rotaia. Il giusto mix di classicità e tecnologia.
Parlare del Treno dei Sapori significa parlare di un viaggio che coinvolge e stimola tutti i sensi del viaggiatore. Il programma annuale del Treno dei Sapori consente ai passeggeri di godere magnifici paesaggi della Franciacorta, del Lago d’Iseo e della Valcamonica. La degustazione di prodotti tipici, accompagnati da una selezione di vini scelti da Sommelier certificati, completano ed esaltano il viaggio (previa segnalazione in fase di prenotazione, prestiamo particolare attenzione alle intolleranze e alle allergie alimentari, preparando menu senza glutine, senza lattosio, vegetariani o vegani).
Lungo il tragitto, il Treno dei Sapori effettua soste per permettere ai viaggiatori, accompagnati da una guida compresa nel prezzo del biglietto, passeggiate ed escursioni presso siti di cultura, cantine e produttori locali.La stazione di Iseo é il punto di partenza e arrivo del treno.
Fondata su un rialzo roccioso che domina le Torbiere,
e legata anche nel nome (Lamosa) alla natura paludosa dei luoghi, San
Pietro è la più antica e l’unica ancora riconoscibile delle fondazioni cluniacensi del Sebino.
Nel 1083 Teobaldo e Oprando de Tocingo, appartenenti all’aristocrazia lombarda, donarono al monastero Cluny la chiesa di San Pietro di Provaglio: dal testo dell’atto si può immaginare che la chiesa (che si dice consecrata e hedificanda)
fosse stata avviata nella parte presbiteriale e che vi fosse stato
consacrato l’altare, mentre non erano ancora state costruite le navate.
Le indagini archeologiche hanno consentito di riconoscere l’impianto
originario dell’edificio a tre navate di quattro campate e tre absidi,
con un atrio chiuso antistante la navata centrale. Sul lato nord
dell’edificio alla fine del XII secolo venne aggiunto un annesso,
probabilmente un oratorio dedicato alla Vergine.
Dopo una lunghissima crisi, i monaci cluniacensi lasciarono San
Pietro nel 1476 e la chiesa assunse funzioni parrocchiali, con
conseguenti ingenti trasformazioni, ma le fasi medievali sono ancora ben
leggibili. Giungendo da ovest è evidente l’abside minore,
edificata in blocchi di pietra locale tagliati e sbozzati, scandita da
lesene e terminante con una cornice ad archetti di cui resta l’impronta.
All’abside si addossa l’annesso costruito in corsi regolari di blocchi
squadrati, terminante con una ricca cornice visibile sul fianco nord.
Sulla facciata molto rimaneggiata si osserva il portale in blocchi
monolitici, corrispondente al portale del vestibolo. Il perimetrale sud
della chiesa del 1083 è visibile dal chiostro, come i
livelli inferiori del campanile. Alla chiesa cluniacense appartengono
anche i due rilievi a intreccio (XI secolo) collocati nel chiostro, che
dovevano fare parte forse della recinzione del presbiterio.
All’interno della chiesa, che ora presenta un’articolazione
quattrocentesca ad aula con copertura ad archi trasversi, è tuttora
possibile osservare la ricca decorazione pittorica (XII-XIV secolo) dell’annesso nord: le pitture parietali più antiche sono la Vergine annunciata
(a fianco della monofora tamponata) databile tra XII e XIII e le
decorazioni, a racemi e figurative, della cappella; altri lacerti sono,
invece, celati nel sottotetto.
Nella porzione superiore della terza campata destra (dal presbiterio) un’Annunciazione,
seppur mutila, testimonia il livello della cultura artistica delle
maestranze qui chiamate ad operare: il brano è un pregevole esempio
degli influssi toscani, mediati tramite la produzione veronese, in
questo lembo del lago. Un poco più in alto, verso sinistra, vi sono i
resti di una Madonna con Bambino con un pappagallo (fine XIII secolo) e il volto di una Madonna (XIV
secolo). Su varie fronti dei pilastri che reggono gli arconi del tetto
sono affrescati singoli santi in finte nicchie molto simili tra loro: in
questa serie di opere si è individuata la mano del pittore provagliese
Domenico Toselli. Il dato è utile per i possibili
confronti con altre opere del Sebino tuttora prive di paternità. La
maggiore parte degli affreschi che coprono le pareti sono databili tra
la fine del XV e i primi due decenni del XVI secolo; molti di questi
conservano anche l’iscrizione dedicatoria del casato che li ha voluti.
Il netto stacco rinascimentale è introdotto nella quarta cappella
sinistra: la volta a ombrello è affrescata nei primi decenni del ‘500 da
Paolo da Caylina il Giovane con Evangelisti e Dottori della Chiesa,
mentre nelle lunette trovano spazio sibille e profeti, la regina di
Saba, Salomone e la Sacra famiglia. Nell’altare, con paliotto in
scagliola e cornice lignea, è collocata la tela, attribuita a Francesco
Giugno, con il Ringraziamento alla Madonna del Rosario in cui
compaiono il doge, don Giovanni d’Austria e papa Pio V, chiaro
riferimento alla battaglia di Lepanto del 1571 [Itinerario G].
Pregevole è il ciclo di affreschi dell’Historia salutis (XV-XVI secolo) nell’attiguo oratorio di Santa Maria Maddalena, sede dell’omonima disciplina.
Monica Ibsen, Federico Troletti
Per saperne di più:
MORI M.G., La decorazione pittorica dei secoli XIV e XVI, in San Pietro in Lamosa in Provaglio d’Iseo. Storia e arte, a cura di F. Sina e A. Valsecchi, Provaglio d’Iseo (Bs) 2004, pp. 41-102.
BREDA A., Valsecchi A., S. Pietro in Lamosa. La vicenda architettonica tra Medioevo e Rinascimento, in San Pietro in Lamosa in Provaglio d’Iseo. Storia e arte, a cura di F. Sina e A. Valsecchi, Provaglio d’Iseo (Bs) 2004, pp. 15-40.
ANELLI L., Le pale d’altare del Cinque, Sei e Settecento, in San Pietro in Lamosa in Provaglio d’Iseo. Storia e arte, a cura di F. Sina e A. Valsecchi, Provaglio d’Iseo (Bs) 2004, pp. 103-117.
TROLETTI F., Provaglio di Iseo: un ciclo pittorico da svelare, in Topografia artistica tra Medioevo e Rinascimento in Franciacorta e nel Sebino, Atti del convegno, Brescia 2006, pp. 207-224.
GUERRINI S., Di alcuni cicli pittorici rinascimentali in Franciacorta, in Cultura Arte ed Artisti in Franciacorta, Atti della seconda Biennale di Franciacorta, a cura di G. Brentegani, C. Stella, Brescia 1993, pp. 135-147.
PIVA P., Architettura monastica nell’Italia del Nord. Le chiese cluniacensi, Ginevra-Milano 1999, pp. 64-67.