Mese: Agosto 2019
Parco Comunale delle Incisioni Rupestri di Luine

Il Parco Nazionale delle
Incisioni Rupestri di Naquane
Su queste ampie superfici di arenaria di colore grigio-violaceo, levigate dall’azione dei ghiacciai, gli antichi abitanti della Valle realizzarono immagini picchiettando con un percussore litico o, più raramente, incidendo con uno strumento a punta. La cronologia delle istoriazioni del Parco si colloca tra il Neolitico (V-IV millennio a.C.) e l’età del Ferro (I millennio a.C.), anche se non mancano incisioni di età storica. L’epoca meglio rappresentata è sicuramente l’età del Ferro, quando la Valle era abitata dai Camunni delle fonti romane.
Alcune rocce sono di notevoli dimensioni, come la Roccia 1, che colpisce il visitatore per la straordinaria ricchezza e varietà delle figure incise, circa un migliaio. Sono presenti molte figure di animali, uomini armati, telai verticali a pesi, palette, edifici, coppelle e un labirinto.
Molte rocce sono dominate da figure umane realizzate in modo schematico, nella posizione detta dell’orante: hanno braccia rivolte verso l’alto, gambe contrapposte e corpo lineare, con alcune varianti. Gli studi mostrano la lunga durata di questo tipo di figura che ha inizio nel Neolitico e perdura fino agli inizi età del Ferro. Sulle rocce del Parco possono essere presenti guerrieri, cavalieri, animali, edifici, figure simboliche ed iscrizioni camune, a volte interpretati come elementi di scene di significato complesso, ma è necessaria molta prudenza. Molto spesso le superfici rocciose erano ripetutamente incise, sovrapponendo tra loro figure di età diverse. È così che ad esempio è nata la cosiddetta “scena del villaggio” della roccia 35, dove alcuni edifici che si sovrappongono a precedenti scene di caccia al cervo sembrano mostrare un villaggio con le sue attività. Alcune figure presentano una particolare valenza artistica, come la famosa raffigurazione del sacerdote che corre della roccia 35. In alcuni casi abbiamo vere e proprie raffigurazioni divine, come nel caso della Roccia 70, dove una figura di grandi dimensioni, dalle evidenti corna di cervo, è interpretata come il dio Cernunnos, che trova confronti con il celebre calderone di Gundestrup (Danimarca).
La Franciacorta e le sue cantine vinicole
Come non iniziare un itinerario nei dintorni del lago d’Iseo se non visitando la bella Franciacorta e magari degustando un buon calice di bollicine.
Il territorio franciacortino è costellato di vigneti e cantine vinicole. Quasi tutte consentono di fare degustazioni, scoprire la loro storia e più in generale la storia del Franciacorta e della sua produzione la quale negli ultimi anni sta sempre più virando verso il biologico.

Se volete l’elenco delle cantine con orari e degustazioni -> clicca qui per le cantine
Se vi interessa leggere un approfondimento sulla produzione del vino franciacorta vi lascio il link ad un mio articolo: Franciacorta: visita alla cantina vinicola biologica del Barone Pizzini
La Franciacorta non è però solo vino, è un territorio stupendo anche per passeggiate all’aperto, sentieri tra i vigneti e tante possibilità di divertirsi in mountain bike.
Valle del freddo

La Valle del Freddo
La Valle del Freddo
è forse il fenomeno naturale più interessante e singolare dell’intero territorio bergamasco.
In
apparenza nulla di straordinario:si tratta di una depressione,lunga
circa 600 metri,posta in alta Val Cavallina, a 360 metri di altezza dal
mare,subito dopo il laghetto di Gaiano,nel territorio del Comune di
Solto Collina: pietrame,un po’ di terriccio,cespugli,alberi,come in
qualunque altro angolo della Valle.A guardarla da vicino si scopre
invece una cosa straordinaria:qui,ad un’altezza assai modesta,crescono
piante e fiori tipici dell’alta montagna,dal rododendro alla stella
alpina (quest’ultima normalmente non cresce al di sotto dei 1700 metri
di altezza).Tutto ciò avviene in quanto una complessa e particolarissima
struttura del terreno fa sì che nel sottosuolo si formino durante
l’inverno grossi blocchi di ghiaccio:in estate l’aria passa attraverso
questi blocchi e fuoriesce da una serie di buche poste nel fondo della
valletta,a temperatura bassissima (2-4 gradi).La zona può quindi
considerarsi una specie di grande frigorifero naturale,che
consente la sopravvivenza,anche nella calda estate,di vegetazione
abituata ai climi più freddi dell’alta montagna.Un fenomeno
singolare,dunque,che sembra non avere paragoni in Europa. La Valle del
Freddo è visitabile nei mesi di maggio,giugno e luglio,naturalmente
lungo un sentiero predisposto al di fuori del quale non è consentito
uscire.La struttura della Valle è infatti straordinariamente
delicata:basterebbe un nonnulla,non solo per rovinare la flora
esistente,ma per distruggere l’intero sistema.
Quest’angolo naturale ricco di noccioli, ghiande e di numerosi frutti e
la pineta offrono rifugio a numerose specie di animali: lepri, donnole,
volpi, tassi. Tra i rami di rovo, sui noccioli o nel cavo di vecchi
alberi fanno i loro nidi i ghiri, i topi moscardini, gli scoiattoli. Il
bosco è anche ricco di uccelli: merli, cinciallegre, fringuelli, averle e
verdoni. Meno comuni ma facili da osservare sono la ghiandaia, l’upupa e
il cuculo.
Tra i rapaci notturni vanno segnalati la civetta e il gufo comune,
mentre è un’autentica rarità il passero solitario avvistato recentemente
da alcuni ricercatori. Anche i rettili popolano numerosi la Valle del
Freddo: la vipera, il biacco, la Coronella austriaca e il Columbro di
Esculapio.
INFORMAZIONI
24060 Endine Gaiano (Bg)
Tel. 035/4349817
Fax 035/4349844Facebook12TwitterCondividi
Piramidi di terra zone

Tappa obbligatoria per i visitatori sul lago d’Iseo
sono le Piramidi di terra di Zone, lo spettacolo è unico e vanta pochi esempi al mondo. In località Cislano di Zone, raggiungibile da Marone, l’azione corrosiva dell’ acqua a contatto col terreno morenico della montagna, ha modellato questo territorio creando delle piramidi sulle cui sommità sono poggiati grossi massi che fungono da cappello protettivo per il terreno sottostante. La vita delle piramidi è legata al cappello protettivo, quando esso si stacca, la piramide di terra lentamente subisce un abbassamento dovuto all’ azione erosiva dell’acqua. Un sentiero, che parte dalla chiesetta di San Giorgio, ci conduce al belvedere da dove ammirare l’incomparabile spettacolo delle Piramidi di terra di Zone.
